La rivista bulgara sotto accusa per aver proposto immagini di donne deturpate
Quante volte ci è capitato di camminare,sovrappensiero,per strada ed incappare in cartelloni pubblicitari raffiguranti donne sfregiate e picchiate.
Generalmente si tratta di pubblicità progresso che hanno come obiettivo quello di sensibilizzare l’essere umano nella speranza di debellare tali viltà;ma non in questo caso.
Le immagini pubblicate dalla rivista bulgara “Twelve” ,al primo impatto,sembrano essere comuni gigantografie progresso a favore della difesa della donne,in realtà si trattano di immagini pubblicitarie volte a promuovere prodotti di illustri firme della moda: da H&M a Galdini passando per Valentino.
Le modelle in questione appaiono,visibilmente,deturpate in volto e con pesanti segni di violenza sul resto del corpo.
Prese a pugni,strangolate o accoltellate fotografate da Vasil Germanov.
Decisamente una presa di posizione cruda per la rivista che puntualmente è stata attaccata,da ogni fronte ,senza pietà.
Su Twitter compaiono messaggi disgustati di utenti che hanno provato a dire la loro
“ Come fate a pensate che immagini del genere possano far vendere i prodotti? Licenziate l'editor"; "Vergognatevi: glorificare la violenza sulle donne è semplicemente disgustoso" , “è orrendo,senza nessuna sensibilità”
Naturalmente come la legge dei social network vuole,ecco che prontamente arriva la risposta dell’editor della rivista bulgara che risponde :
"Non stiamo glorificando la violenza. Vergogna a te che osi pensarlo.Crediamo fermamente in quello che abbiamo fatto. Non è bello che le persone guardino solo alla superficie. A volte, è meglio pensarci sopra".
Obiettivamente Twelve ha sbagliato l’approccio,non era,affatto,indispensabile mostrare il lato crudele dell’essere umano con tutte le sue sfumature fenomenologiche per rappresentare la “Fashion Victim”
Immagini del tutto inadeguate,che l’attenzione l’hanno attirata si,ma non in meglio…
Forse a riflettere non devono impegnarsi solo i “criticoni” di twitter ma anche i responsabili di Twelve.
Prima di pubblicare quegli scatti era meglio sentire un parere in più…magari di qualcuno,un tantinello, più empatico.
Eva Black
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